Il corpo nel dopo nascita

… questo sconosciuto!

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Pochi giorni fa ho fatto visita a una neomamma con qualche problema di avvio dell’allattamento. 

Ci conoscevamo già dalla gravidanza, lei con il compagno avevano frequentato i miei incontri di accompagnamento alla nascita in un’epoca abbastanza precoce (al quinto mese circa), in tempo per riflettere e confermare alcune scelte già abbozzate su dove indirizzare le energie, da chi farsi seguire, come arrivare al travaglio e al parto nel miglior modo possibile per i loro desideri. 


Ci eravamo viste anche per qualche sessione individuale di craniosacrale e di counseling, sviluppando una buona conoscenza reciproca e intimità, siamo rimaste in contatto durante questi ultimi mesi con presenza e piacere.


Esco da questo incontro molto intenso con qualche riflessione.

“Avevo immaginato tutt’altro parto, bisogna fare i conti con il fatto che possa andare diversamente, non diciamo andare storto, ma diversamente…”

Ho apprezzato tanto questa consapevolezza, così preziosa e matura e mi ha fatto ripensare a quanto avessi sofferto per il mio primo parto “andato bene” secondo gli standard normali (mamma e neonato vivi e fisicamente sani) ma diversamente dalle mie aspettative, taaaaanto diversamente, soprattutto nella relazione con me stessa e con le professioniste che mi avevano seguita! 

Il difficile equilibrio tra l’immaginario e il reale, il desiderio e la concretezza, impegnarsi e lasciare andare…

Una serie di fattori che prendono una strada diversa e noi, i nostri figli, i nostri compagni tutti insieme a seguire il nuovo flusso.

“E’ la prima volta da quando ho partorito che qualcuno mi tocca, ma non per visitarmi. Nessuno durante il ricovero mi ha mai chiesto come stessi, cosa provassi dopo il parto...”

Quando abbiamo trovato una posizione comoda per mamma e bebé e io mi sono proposta con un massaggio ossitocinico e rilassante per schiena e spalle, queste frasi mi hanno colta di sorpresa, mi hanno emozionata e portata dritta dritta a pensare: “Alla fine chi si occupa di questi aspetti per le neomamme?!?” e ho ringraziato il fatto di aver già avuto una buona confidenza con lei per permettermi di massaggiarla, di toccarla e non solo di fare tante parole, utili per carità, ma limitate. Ha potuto ascoltarsi, dare spazio alle tensioni e rilasciarle.

Il corpo è protagonista,

il corpo delle donne si trasforma, accoglie, cresce, si apre, partorisce e soffre, viene curato, trattato, aiutato e sollecitato da interventi esterni e da processi fisiologici interni. 

Ma oltre all’aspetto sanitario, dov’è la cura nella corrispondenza tra il corpo fisico e lo stato d’animo, i sentimenti, le emozioni?

Il corpo siamo noi nella nostra interezza,

nel corpo stiamo nel momento presente,

con il corpo amiamo e siamo amati. 

Il linguaggio del corpo è l’unico comprensibile per il neonato:

respiro… odori… tensione… rilassamento… piacere… fame… stanchezza... calore...


Fermiamoci ad ascoltarlo in silenzio, ogni tanto.

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